L'ONU è la prima lobby pro-aborto

L'aborto non è un diritto, è un dramma

 

L'ONU è la prima lobby pro-aborto

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A New York si sta per celebrare la Commissione per la Condizione giuridica e sociale della Donna, organizzato dall'Ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile (UN Women), con il tema "Potenziamento della donna e suo collegamento allo sviluppo sostenibile".

Che cosa questo abbia a che fare, in teoria, con la promozione dell'aborto come diritto umano non è chiaro. È chiaro invece che proprio l'agenzia ONU UN Women farà di tutto per orientare la discussione sul tema dell'aborto, proponendolo come mezzo di "enpowering" (potenziamento) dei diritti delle donne.

Secondo i nostri amici delle organizzazioni pro-vita che lavorano all'ONU, anche se spessissimo l'ONU e le sue agenzie si dimostrano favorevoli all'aborto e alla sua sponsorizzazione, è la prima volta che le Nazioni Unite difendono e promuovono l'aborto in maniera tanto spudorata. Addirittura, l'evento sarà organizzato congiuntamente con Planned Parenthood, la lobby pro-aborto americana al centro dello scandalo sulla compravendita di organi fetali ottenuti da feti abortiti. Probabilmente ricordi le nostre petizioni su questo tema della scorsa estate.

La sceneggiatura della messa in scena pro-aborto è già definita (lo si vede benissimo dai primi giorni di discussione): ministre dei Paesi ricchi spiegheranno le virtù dell'aborto (ad esempio una ministra danese, che ha dichiarato che l'aborto è la soluzione per il problema della mortalità infantile), mentre donne povere del Terzo Mondo racconteranno le loro esperienze drammatiche (dovute, si vuole far credere, alla mancata possibilità di abortire).

Alcune ONG, come Peacemakers e Hedayah, fanno presente che "servono più mamme e meno programmi" e notano come i programmi ONU non considerino i veri bisogni delle donne e generino più problemi che soluzioni. Si tratta di pura e semplice "colonizzazione ideologica, che chiede alle donne di andare contro ciò che fu loro insegnato dalle loro madri e nonne", afferma giustamente Obianujer Ekcocha, fondatrice dell'organizzazione Culture of Life Africa.

La gravidanza non è una malattia e l'aborto non è una cura. Sembrano constatazioni ovvie, ma le Nazioni unite sembrano pensarla proprio al contrario.

La discussioni si stanno tenendo proprio in questi giorni. Firma per chiedere a UN Women di rivedere il proprio programma ideologico e di sostenere la maternità e i veri bisogni delle donne. La tua firma servirà anche a dar forza al lavoro delle ONG pro-vita impegnate nel dibattito.

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L'aborto non è un diritto, è un dramma

All'attenzione di:

Phumzile Mlambo-Ngcuka (direttrice esecutiva di UN Women)

Lakshmi Puri (direttrice esecutiva aggiunta di UN Women)

Yannick Glemarec (direttore esecutivo aggiunto di UN Women)

Scrivo in merito al dibattito in occasione del 60a edizione della Commissione per la Condizione giuridica e sociale della Donna.

Sono contrario alla promozione dell'aborto come diritto umano, definizione che infatti non è presente in nessun trattato internazionale, e chiedo invece di orientare la discussione sull'individuazione di misure di rafforzamento della famiglia e della maternità.

L'aborto è un insuccesso per tutti, per la madre, per il bambino che sta per nascere e per la società.

[Il tuo nome]

L'aborto non è un diritto, è un dramma

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Phumzile Mlambo-Ngcuka (direttrice esecutiva di UN Women)

Lakshmi Puri (direttrice esecutiva aggiunta di UN Women)

Yannick Glemarec (direttore esecutivo aggiunto di UN Women)

Scrivo in merito al dibattito in occasione del 60a edizione della Commissione per la Condizione giuridica e sociale della Donna.

Sono contrario alla promozione dell'aborto come diritto umano, definizione che infatti non è presente in nessun trattato internazionale, e chiedo invece di orientare la discussione sull'individuazione di misure di rafforzamento della famiglia e della maternità.

L'aborto è un insuccesso per tutti, per la madre, per il bambino che sta per nascere e per la società.

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