Sono sempre e comunque DUE VITE!
Modifica art. 575 del C.P.: duplice omicidio in caso di donna in stato di gravidanza
Modifica art. 575 del C.P.: duplice omicidio in caso di donna in stato di gravidanza
Il caso di cronaca nera accaduto lo scorso 27 Maggio a Senago, in Provincia di Milano, nel quale Giulia Tramontano, donna di 29 anni incinta al settimo mese del piccolo Thiago, è stata brutalmente assassinata dal suo fidanzato ha riportato l’attenzione, sia dell’opinione pubblica che dei politici, in particolare di quelli del centro-destra, sulla violenza contro le donne.
La tragica storia di Giulia e del piccolo Thiago non può e non deve essere assolutamente dimenticata e ci sembra doveroso imparare da quanto accaduto!
La particolare atrocità del caso di Senago, avvenuta nei confronti di una giovane donna ma anche del piccolo Thiago a cui è stato impedito di nascere, ha fatto in modo che la maggior parte degli italiani prendesse piena coscienza di quanto accaduto: le vite stroncate in quell’occasione sono state due!
Numerosissime sono state le manifestazioni di cordoglio e di vicinanza nei confronti dei famigliari e degli amici di Giulia e del piccolo Thiago. La coscienza degli italiani ha riconosciuto istintivamente che la vita del piccolo Thiago, seppur non fosse ancora nato, avesse lo stesso valore di quella di ognuno di noi!
Ma al momento, questa intuizione della coscienza non trova riscontro nel Codice Penale.
L’articolo 575 del Codice Penale riporta, infatti, che:
“Chiunque cagiona la morte di un uomo(2) è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno”.
(2) Si ricordi che si parla di uomo a partire dal distacco del feto dall'utero materno, anche se non è avvenuta l'espulsione definitiva dal corpo della madre. Non rilevano ovviamente le condizioni di corpo, di mente, la nazionalità o la razza della vittima, ma solamente che sia vivo, diversamente infatti il reato sarebbe altrimenti impossibile (v. art. 49). Ciò non significa che si richieda anche la vitalità ovvero che il soggetto sia in grado di vivere a lungo, viene infatti considerato responsabile di omicidio anche chi cagiona la morte di un uomo agonizzante.
Di fronte a questo fatto, Licia Ronzulli, capogruppo al Senato di Forza Italia, ha presentato un disegno di legge per introdurre un nuovo reato, che riguarda proprio l’uccisione di una donna in stato di gravidanza. Si tratta del DUPLICE OMICIDIO che prevede una pena non inferiore ai trent’anni. La proposta ha previsto di porre il limite di 90 giorni di gravidanza: tale riferimento temporale è proprio quello che permette, secondo la legge sull’aborto, di interrompere volontariamente la gravidanza. Con questo limite temporale solamente gli assassini di donne incinte da più di novanta giorni verranno accusati di duplice omicidio.
Noi di CitizenGO pensiamo che sia il momento propizio per andare oltre e riconoscere che l’omicidio di qualsiasi donna incinta, dal momento del concepimento, implica l’omicidio del nascituro!
Già Maurizio Gasparri, con la sua proposta di legge dello scorso Ottobre 2022, “Modifica dell’articolo 1 del Codice Civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito” aveva tracciato questa strada.
Altri Senatori si sono mostrati a favore di questa proposta di legge, come ad esempio, Roberto Menia (FdI) che ha dichiarato: “Personalmente non ho dubbi sul fatto che la vita nasca nel momento del concepimento”. Anche il deputato Zucconi (FdI) si è mostrato a favore della proposta di legge della Ronzulli, sottolineando, però, il limite temporale di 90 giorni.
Ai nostri politici e senatori chiediamo di fare di più e di non avere paura di chi li accusa di voler intaccare la legge sull’aborto. Il limite temporale di 90 giorni è un limite puramente convenzionale!
Pertanto chiediamo che l’omicidio di una donna incinta venga in ogni caso considerato DUPLICE OMICIDIO!
Firma la petizione diretta ai senatori di Forza Italia e di Fratelli D’Italia per imputare il duplice omicidio all’assassino di una donna incinta! Vogliamo modificare l’articolo 575 del Codice Penale!