#WeAreN2015
Siamo tutti Nazareni!
Siamo tutti Nazareni!
Lo scorso 2 aprile un attacco terroristico ad una scuola di un gruppo fondamentalista islamico in Kenya ha causato almeno 147 morti. Gli assassini hanno separato i cristiani dai musulmani, uccidendo i primi e rilasciando i secondi. I testimoni dichiarano di aver visto "alcuni corpi decapitati".
Si tratta solo della più recente tragedia che ha come vittime i cristiani in Paesi come la Nigeria, il Pakistan, la Libia, la Siria e l'Iraq. Mentre noi occidentali conduciamo tranquillamente le nostre vite, la quotidianità di milioni di cristiani dell'Africa e dell'Asia è fatta di violenze atroci, persecuzioni, vili discriminazioni legali e sociali. La situazione, soprattutto in merito alle atrocità commesse dai terroristi dell'ISIS, si sta facendo insostenibile, al punto da spingere monsignor Silvano Tomasi (Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra) a richiedere l'intervento armato delle Nazioni Unite nei territori controllati dal cosiddetto "Stato Islamico".
In uno scenario così desolante e terribile, ancora una volta, un grande messaggio di speranza viene da Asia Bibi, la donna pakistana ingiustamente condannata a morte per la sua fede cristiana. Nella sua lettera al Papa in occasione della Pasqua, Asia scrive dalla sua cella: "Nella Pasqua Gesù Cristo ci dà un esempio di pace e di perdono. Tutti dobbiamo imparare dall'insegnamento e dal sacrificio del Cristo, messo in croce per noi e che ha perdonato tutti coloro che gli hanno fatto del male. In questo giorno speciale, chiedo ai cristiani in Pakistan di vivere e pregare per la pace".
Lo stesso Santo Padre, in occasione delle festività pasquali, ha rivolto un pensiero ai cristiani di tutto il mondo che soffrono persecuzioni e crimini a causa della loro fede. Salutando la delegazione del Movimento Shalom, papa Francesco ha dichiarato: "Ora il vostro percorso per le strade è finito, ma deve proseguire il nostro cammino spirituale per proteggere i nostri fratelli e le nostre sorelle perseguitati, esiliati, uccisi e decapitati. Loro sono i nostri martiri di oggi. E sono tanti: più numerosi che nei primi secoli della Chiesa". E poi l’appello rivolto alle nazioni: "Auspico che la comunità internazionale non assista muta e inerte di fronte a tale inaccettabile crimine e che non distolga lo sguardo".
Noi lo sguardo non lo distogliamo.
CitizenGO, dalla sua nascita nell'ottobre 2013 ad oggi, ha lanciato numerose campagne di raccolta firme a difesa dei cristiani perseguitati in tutto il mondo, come la petizione per chiedere la liberazione di Meriam e la raccolta firme a sostegno di Asia Bibi, sottoscritte da centinaia di migliaia di cittadini.
Ora vogliamo fare di più:
- Il prossimo 14 aprile, insieme al marito e alla figlia minore di Asia Bibi, presenteremo a Roma in anteprima il documentario "Libertà per Asia Bibi", che abbiamo prodotto per raccontare a tutto il mondo il dramma di questa donna coraggiosa. Il giorno successivo, presenteremo i familiari di Asia al Santo Padre in Piazza San Pietro, sperando che vorrà benedirli o pregare con loro.
- Dal 17 al 19 aprile, abbiamo organizzato un convegno internazionale a Madrid sul tema dei cristiani perseguitati. Saranno presenti, oltre ai congiunti di Asia, alcune autorità religiose di diverse confessioni cristiane che operano in aree come Siria, Nigeria, Iraq, Egitto e Libano, nonché alcune ragazze fortunosamente fuggite dopo essere state rapite dai terroristi di Boko Haram. Vogliamo dar voce a tutti questi testimoni della sofferenza dei cristiani in tutto il mondo.
Con questa petizione, è possibile manifestare la propria vicinanza e solidarietà a tutti i cristiani perseguitati, rappresentati dai partecipanti al Congresso. Chi la firmerà:
1- Sottoscriverà il Manifesto "Anch'io sono Nazareno", con cui si condanna l'uso della violenza in nome di Dio, si chiede alle istituzioni internazionali di prendere conscienza degli orrori commessi dall'ISIS e di agire di conseguenza e si testimonia la propria vicinanza umana e spirituale a chi sta soffrendo persecuzioni su basi religiose.
2- In più, potrà lasciare un messaggio personale per Asia Bibi, per i suoi familiari, per le ragazze sfuggite a Boko Haram, per qualunque altro partecipante al Congresso o, in generale, per le comunità cristiane perseguitate. Consegneremo i messaggi ai destinatari durante i lavori del Congresso.
Manifesto "Anchio sono Nazareno"
Condanniamo ogni ricorso alla violenza e alla guerra in nome di Dio o della religione. Denunciamo l`uso criminale che i gruppi terroristici come Boko Haram, lo Stato Islamico, Ansar al-Sharia, Al-Qaeda e simili fanno dell`Islam e ci uniamo alle parole di Sua Santità, il Papa Francesco: “Non si porta l’odio in nome di Dio! Non si fa la guerra in nome di Dio”.
Denunciamo l`attività criminale di questi gruppi jihadisti, che con la scusa della religione, violano i diritti umani, assassinano e torturano le minoranze religiose nel Vicino Oriente, annientano le loro vite e le loro proprietà, e violano la libertà religiosa di cristiani e musulmani.
Incoraggiamo i Governi dei Paesi in cui agiscono a combattere il terrorismo con energia e determinazione e chiediamo alla comunità internazionale di fare la sua parte con urgenza in questa lotta, che minaccia tutta l`umanità, e di sostenere con misure concrete i governi interessati nella lotta contro la jihad.
Condanniamo la passività dei Governi occidentali e di tante altre autorità. Denunciamo l`indifferenza di molte istituzioni. Chiediamo a questi governi una risposta urgente a questa situazione e l`adozione di misure concrete per sostenere la lotta contro la jihad. Esigiamo a questi governi la promozione di iniziative per combattere la persecuzione religiosa nelle aree di intervento nazionale e internazionale.
Esortiamo la Commissione e il Parlamento Europeo e l`Organizzazione degli Stati Americani a pronunciarsi e a proporre misure concrete, rapide ed efficaci per combattere i crimini commessi da questi gruppi terroristici e per accogliere le loro vittime.
Chiediamo alle Nazioni Unite l`adozione di risoluzioni per condannare ogni forma di jihadismo e per condurre proposte d’intervento efficaci per frenare il genocidio religioso.
Chiediamo alla Lega Araba una chiara dichiarazione di condanna di tutti gli atti di violenza basati sulla religione e la condanna assoluta degli atti criminali di questi gruppi terroristici.
Ci impegniamo a sostenere coloro che sono perseguitati e a offrire loro la nostra vicinanza, per aiutarli a superare le ingiustizie che sono costretti a subire.
Ci impegniamo a lavorare per combattere in qualsiasi parte del mondo il crimine contro l`umanità che comporta genocidi religiosi.
E preghiamo per le vittime di persecuzione, per i nuovi martiri in tutto il mondo, e per la cessazione del terrorismo jihadista. E che chi pratica questi orrori possa aprire gli occhi sul male che sta causando.